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Radical Translations

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I templari

Contributions

Francesco Saverio Salfi
author

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Summary (extracted citations)

Copper etching on frontispiece with a portrait of Jacques de Molay, Grand Master of the Templars, and a masonic emblem representing a phoenix raising from the flames towards a triangle inscribed with the Templar Cross, and various masonic symbols (square and compass, trowel, etc.). The imprint doesn't indicate a specific place or publisher but only says "Italy". This suggests that the publication was commissioned and sponsored by the Milanese Freemasons (see Brozzi p. 261). Preface: "Ragionamento del traduttore Franco Salfi sulla presente tragedia" bears epigraph from Dante's Inf. Canto 9, ll. 81-83 (about the allegorical meaning to be glimpsed behind the veil of poetic language). Salfi paraphrases sections of Raynouard's historical introduction and adds reflections of his own of the merits of the play and his approach to translating. Why translate: given the tragedy's success in France and other European countries, "mi e' sembrato dicevole, il tradurla in italiano il piu' sollecitamente, che per me si e' potuto, e cosi' renderla comune all' Italia, perche' possa anch'essa ammirarla, e farne quell'uso, a cui la tragedia e' destinata principalmente (pp. x-xi). Shedding light on the true history of the Knights Templars and reclaiming it from "obblivione e calunnia" (p. iii). Raynouard's tragedy "is distingue e per esattezza e per estensione dei lumi" (iv). Enlightenment condemnation of inhumane death sentences: "Questo rapid Tenno del meted adoperato a'giudici nel condannare i Templarj, se si confronta colui del secolo e con le teorie, che ànno ormai stabilite i Beccaria, i Pagano, i Romagnosi etc., è più che sufficiente a rilevare la barbarie e la violenza de' giudici" (ix). The Templars as radicals: "un tan genera di accuse feriva ordinariamente colore, che potessero esser sospetti di non tutti seguire i pregiudizi dominanti del tempo. Da Socrate fino a Descartes, e da Descartes fino a Giannone quei che ànno osato di professare alcuna dottrina, he non si adattasse alle opinioni del loro secolo, sono stati sovente le vittime della calunnia e della persecuzione. Gerberto fu creduto mago per aver appreso dagli arabi i primi elementi di mattematica. E per limitarci a' tempi, che concorsero alla ruina dei Templarj, quali assurdità non furono immaginate e diffuse contro gli albigesi (p. xiii). Progress through contact with other civilisations: "E se dietro a questo principio [...] mi fosse permesso l'avanzare una mia riflessione come semplice conjettura; io direi, che forse i Templarj, preoccupati da prima da alcune opinioni dell'Occidente, ed invasati da quello spirito di vertigine universale, che ingenerò le crociate, avessero insensibilmente acquistato alcun barlume di certe verità, che prima ignoravano; sia per la stessa sperienza de' mali a cui si erano esposti, sia per la frequenza e pel commercio di alcuni stranieri più istruiti di loro. [...] Se ben si osservi, lo stesso fenomeno si è più o meno verificato, ogniqualvolta una nazione barbara à soggiogato le colte e civili [...] Il progresso quando più, quando meno sensibile, ma sempre costante [dell'umanità], procede ordinariamente dalla esperienza de' mali alla cognizione de' beni, dall'errore alla verità, dalle tenebre alla luce..." (xv). Contact with Syrian and Armenian christians, Arabs, Persians, Moors of Spain, Chinese, Jews. A faithful rendition: "Generalmente la mia traduzione e' quasi letterale. [...] fuori de' casi accennati e di qualche altro simile, io sono stato religiosissimo nel tradurre non solo il senso letterale dell'Autore , ma anche la forma del verso" (pp. xl-xlviii). Improving the ST: "Noi pure confessiamo con gli altri, che la tragedia non è certamente perfetta" (p. xxi). "Io o' (sic) sfuggito una certa ampollosita' nel fraseggiare, ed un certo frastuono nel versificare, che spesso si suole confondere col sublime e col dignitoso [...] sappiano almeno i leggitori avveduti, ch'io o' (sic) voluto giustificare piu' i Templarj, che la tragedia, e assai piu' la tragedia , che la mia qualunque traduzione" (pp. 48-49) Compares unfavourably with Alfieri's more synthetic, dynamic presentation of characters and plot. Detailed discussion of translation choices. Emphasis on "il vero fine, a cui è diretta la presente tragedia [...] il modo in cui io mi sia studiato di pur tradurla per servire ad un tempo ed al suo merito ed al suo fine" (p. xlix).